domenica 4 febbraio 2018

CICLOCROSS AUZATE (NO) - CHIUSURA DELLA STAGIONE

Come da tradizione, anche quest’anno si chiude la stagione del ciclocross ad Auzate, delizioso villaggio sulla collina di Gozzano che presenta il solito percorso classico indurito dalla mitica “scalinata” nella terra.
Il patron Moretti è stato impeccabile nell’organizzazione e nelle premiazioni. Originali e molto utili i fustini di detersivo per lavatrice che per noi ciclocrossisti sono fondamentali nella fase dopo gara.
Anche per questo inverno quindi abbiamo concluso il tour delle tre F (freddo, fango e fatica) e lasciatemi esprimere 2 considerazioni.
La prima è che gran parte del nostro bellissimo movimento è composta dalle famiglie. Cioè molte famiglie intere che si muovono insieme ogni weekend e partecipano attivamente alle gare. Basti pensare ad esempio alla plurivittoriosa famiglia Ballini con il papà e i due figli, oppure ai Ballarè, in gara addirittura con tre generazioni (padre, figlio e nipoti), ai Borella, con papà, mamma e figlio, ai Mazzuero, con papà, mamma e quella nuova promessa che si chiama Sofia, ai simpatici fratelli Gelli, ai fortissimi fratelli Borini, ai fratelli Cortinovis e a tutte le altre famiglie che mi scuso di aver tralasciato per dimenticanza e ancora, a tutte quelle coppie di coniugi in gara di cui non riesco a fare gli abbinamenti con i giusti nominativi, ma che so essere molte.
Cosa c’è di più bello, lo dico per esperienza personale, che vivere i momenti liberi facendo sport insieme ai propri figli, coniugi, fratelli … penso nulla.
Inoltre in molti casi i componenti famigliari, pur non partecipando alla competizione, sono sempre presenti a tutte le gare a sfidare il freddo inverno come supporter e logistica ed entrano a pieno titolo a formare il popolo del master. Mogli che accompagnano mariti, papà e mamme che accompagnano figli, ecc… Da noi persino i fotografi, gli organizzatori, i giudici, sono in realtà intere famiglie che si muovono compatte per la passione dello sport. Penso ai Buschini, ai Riconda, ai Catizzone, ai Filippini, ecc… Ecco, anche questo ci distingue dai professionisti, che sono invece tanti “single”.
Se è vero che la disgregazione della famiglia è ormai un fenomeno sociale diffuso, il nostro movimento sembra invece immune da questo processo, anzi sembra essere in controtendenza e risulta essere un baluardo di valori, oltre che di lealtà sportiva e di amicizia, anche di aggregazione famigliare.
La seconda considerazione che voglio esprimere è rivolta ai Team che, a differenza delle famiglie, non sempre sono così affiatati, aggregati ed aggreganti. In alcuni team addirittura i tesserati stentano a conoscersi. Hanno la stessa divisa solo perché hanno fatto la stessa tessera magari di un amico comune, per abitudine, per convenienza o per comodità.
Non tutti però. E’ da qualche anno infatti che ho notato emergere una bella realtà in quella baraggia biellese dove spesso ci capita di scorrazzare con le nostre bici.
Stò parlando degli “Amici del Ciclo” di Vigliano. Quest’anno già hanno dato prova della loro passione sportiva, oltre che ad organizzare come di consueto egregiamente la loro gara, per essersi messi al servizio inusualmente di tutti e dico tutti gli atleti in quasi tutte le gare del master a distribuire con generosità le borracce. Io stesso mi sono trovato in gara a secco in molte occasioni ed ho attinto dalle loro borracce un sorso salvifico di acqua.
Ma la situazione più bella l’hanno creata proprio domenica ad Auzate. Toffanin era il solo atleta maschio a gareggiare per il team. Per le donne c’era invece la simpaticissima, febbricitante ma inarrestabile Simona Mastarone. Ebbene, tutto il team e dico tutti, sono venuti da Vigliano ad Auzate NON per gareggiare, per competere, per primeggiare ma solamente per incitare, tifare, spronare ed applaudire con tanto di striscione la loro beniamina Simona che è arrivata ultima.
Mio figlio che ha assistito alla scena si è voltato verso di me e mi ha detto: “… papà, questa è una squadra”.

Si, quella è una Squadra.