mercoledì 18 gennaio 2017

ABRUZZO

Questo post avrei dovuto datarlo giugno 2006. Ma è solo ora che mi ricordo quelle belle giornate cicloturistiche passate in Abruzzo. Ora che le drammatiche immagini di quei luoghi ci arrivano dalla TV.
Da Roseto siamo partiti in auto risalendo la valle del Vomano fino all'ingresso in autostrada, abbiamo percorso l'autostrada in direzione Roma passando sotto al tunnel del Gran Sasso.
Sotto al tunnel della grande montagna c'è l'uscita per la caverna laboratorio del CNR che si nota chiaramente. Fuori dal tunnel siamo usciti ad Assergi, graziosa località di mezza montagna.
Da quì Roberta è partita in bici da corsa per la grande salita, lunghissima, a Campo Imperatore, fino ad arrivare al famoso albergo dove fu imprigionato Mussolini durante il suo breve arresto (oltre i 2100 metri di quota).
Salita impegnativa di ben 1350 metri di dislivello. Quando si arriva poi sull'altipiano di Campo Imperatore lo sguardo spazia su qualcosa di mai visto, almeno in Italia. Una prateria d'alta quota immensa tanto che sembra di essere in Tibet. Io l'ho percorsa in auto perchè allora avevo il bimbo ancora piccolo da portare ma il panorama è stato impagabile.

Poi, in auto siamo ripartiti ripercorrendo tutto l'altipiano al cospetto delle grandi cime: il Corno Grande, il Prena e sopratutto il Camicia, la cui parete nord è una delle alpinisticamente più difficili e ambite di tutte le montagne d'Italia (Alpi comprese).
Sempre in auto abbiamo circumnavigato il gruppo del Gran Sasso scendendo proprio dalla strada di Rigopiano (non mi ricordo però di aver notato il funesto albergo) fino a raggiungere Isola del Gran Sasso dove oggi ci sono 3 metri di neve.
Stradine selvagge immerse in foreste sterminate. Mai visto nulla di simile nemmeno sulle Alpi.
Da Isola siamo rientrati poi a Roseto al nostro hotel sulla costa.
La seconda salita in bici Roberta l'ha fatta invece pochi giorni dopo, sempre nella valle del Vomano, da Montorio fino al lago di Campotosto.
Ancora più lunga della precedente ma più morbida, circa 900 metri di dislivello spalmati su circa 30 km di strada in ambiente suggestivo.
Il lago poi è molto bello, c'è anche un ponte che lo taglia in mezzo per raggiungere facilmente la sponda opposta senza dover fare tutto il giro.
I monti della Laga incombono sul paese di Campotosto dove abbiamo acquistato un modellino di una Land Rover rossa per il nostro bimbo al negozietto del paese.
Roberta quindi fece un bel bottino di salite durante la nostra vacanza in Abruzzo mentre io facevo da baby sitter e da autista d'appoggio.
Quando c'è la logistica che ti appoggia puoi fare quasi tutto.
Comunque anche a me è piaciuto visitare quei luoghi, seppure in auto, osservare quei monti incredibili, così distanti dalle nostre montagne ma così ugualmente imponenti e selvaggi.
In queste ore di sofferenza della gente d'Abruzzo ricordo con piacere queste mie escursioni nella loro bellissima terra.
Sono profondamente addolorato per quello che capita in queste ore in quei luoghi, ritornerò sicuramente in Abruzzo per sostenere la loro economia, con il mio piccolo contributo di visitatore, di cicloamatore, di appassionato di montagna.
Mio figlio oggi ha 17 anni ma ha ancora la macchinina Land Rover rossa dei pompieri in camera sua.