domenica 3 gennaio 2010

Mercurago (NO)

C’è una cosa che accomuna mio figlio Biagio con il grande circuito del Master Mtb: la data di nascita. Infatti nell’anno del decennale del Master anche Biagio può finalmente partecipare attivamente con il tesserino UDACE Primavera a questo circo di colori e di sport.
Sono cresciuti insieme Biagio e il Master, coscritti fin nel DNA. Fin da piccolino ha sempre visto solo biciclette sporche e gambe di ciclisti nel fango, quando accompagnavamo la mamma a fare le gare qualche anno fa e anche dopo, più grandicello e responsabile, quando accompagnava me e mi faceva le foto, mi passava la borraccia dal bordo sentiero e tifava “dai papà…”, e intanto … assaporava l’ambiente e imparava.
In questi anni il Master Mtb è cresciuto molto grazie alla sapiente regia di Carmine e anche Biagio intanto cresceva e lavorava per la nostra società sportiva. Quante volte siamo andati a pulire insieme i sentieri della nostra Gran Fondo Lago d’Orta o a Egro per il Cross. Quante volte ha partecipato fino a tarda sera a preparare i pacchi gara, a piantare i picchetti, a tirare bindelle, a piazzare cartelli o a costruire ponticelli sui ruscelli nei boschi per migliorare il percorso gara. Per lui era un gioco appassionante ma per noi un aiuto concreto.
Momento magico è stato quando il Priori gli ha permesso di suonare il campanello sotto l’arco dell’arrivo a Casale Monferrato lo scorso ottobre. Quello è stato come un visto sul passaporto della gavetta, il suo sguardo diceva: “ecco, ora sono pronto, ho imparato tutto, a gennaio mi butto anche io nella mischia”.
E così è stato a Mercurago domenica 3 gennaio, un freddo cane ma un entusiasmo alle stelle per la sua prima gara UDACE a soli 9 anni compiuti (compirà i 10 infatti a febbraio). Non dimentichiamo anche Luca Bergamelli, alla sua prima gara vera non sfigura per impegno e determinazione. Bravi tutti e due i nostri cuccioli della Iride che erano senz’altro i più piccoli fra tutti i Primavera alla griglia di partenza. Hanno ancora molta strada da fare ma, al di là della classifica, con il tempo impareranno molte cose e diventeranno senz’altro più competitivi. L’importante è che si siano divertiti in un ambiente sano e lontano dai pericoli. Il momento più bello me lo ha regalato super Simo Etossi prima della partenza quando ha guardato con tenerezza i miei due piccoli atleti (forse pensando al suo bimbo) dicendo: “guarda che belli questi due cuccioli …”.
Cosa dire della gara, forse preferivo il vecchio percorso (quello dei garage gelati e del campo di granoturco) perché la rampa della collina di questo percorso mi è sembrata un po’ troppo dura e inoltre il tratto asfaltato presentava curve insidiose e scivolose (più di un ciclista è caduto sull’asfalto gelido). Mi è spiaciuto anche che il Bar del Centro Sportivo non fosse più in attività ma l’organizzazione ha egregiamente sopperito distribuendo tè e vin brulè caldissimi (molto apprezzati da tutti).
Ho rivisto con piacere Lucio Pirozzini che ha ripreso l’attività agonistica dopo l’infortunio (non ce la faceva più a stare fermo!) supportato da un tifo da stadio da parte del nipote Alex Piffero (grande stradista dell’Ossola trapiantato ad Omegna) che tifava anche me ad ogni passaggio (e lo ringrazio).
Mi dispiace invece per Paolo Morandi che è giunto a Mercurago ma non ha potuto partecipare perché ha dimenticato di fare la tessera 2010. Peccato, un mio concittadino omegnese in meno sul percorso. Sarà per la prossima.
Ho visto con sorpresa un pigro Sandro Bramati che imbracciava la macchina fotografica invece del manubrio della bici (forse dopo lo sguardo alla salita della collina ha deciso di non gareggiare?), ma sono certo che alla prossima ci daremo ancora battaglia. Ho visto purtroppo anche la ruota posteriore di Roberto Poletti che mi doppiava proprio all’ultimo giro (prima volta quest’anno) ridendo sotto i baffi, ma è nell’ordine delle cose, lui è molto più preparato di me e non molla mai.
Ho ascoltato la sentenza di Sartor che mi ha detto: “se non le fai tutte paghi il ritmo gara”, ed è vero! Un grande Valsesia, che chiede sempre il permesso con gentilezza prima di passare e doppiarti, ha dominato la mia categoria mentre io mi sono defilato nelle ultime posizioni incappando pure in un errore del giudice che mi ha scalzato di una posizione scambiandomi con il mio avversario diretto. Pazienza, tanto 14esimo o 15esimo non cambia nulla visto che la borsa premio era per tutti. A proposito mi complimento per le borse molto numerose e ricche di prodotti. Ringrazio anche Arnaldo che nomina sempre il mio nome ad ogni passaggio, come anche quello di altri atleti meno competitivi, come se fossi in lotta per le prime posizioni della classifica mentre sono consapevole di non essere così meritevole di attenzione.
Un ringraziamento particolare a mio suocero nonno Dante che ha supportato nipotino e genero nelle fasi più concitate della competizione sopportando il freddo pungente.
Il 2010 insomma inizia nel migliore dei modi e auguro al Master Mtb (e al Trofeo Ghidoni) altri 100 anni di attività e che faccia crescere altri giovani come mio figlio con la passione del ciclismo all’insegna dello sport e dell’amicizia.
Buon Anno.