A
volte le escursioni migliori riescono quando tutto sembra improvvisato e male
organizzato. Eravamo rimasti in pochi ad aderire alla pazza idea di fare Omegna
– Madonna del Ghisallo (Lago di Como) e ritorno in un giorno, una sgambatina di
oltre 200 km. con oltre 2000 m. di dislivello, in pochi e poco allenati.
Inoltre il sottoscritto accusava un fastidioso mal di gola nonché un dito
incerottato per averci lasciato l’unghia nei raggi della bici la settimana
prima. Sembrava quindi impossibile riuscire nell’impresa e già si parlava di
“accorciare” la gita con un percorso alternativo in corso d’opera (senza
ovviamente raggiungere la meta obbiettivo).
Personalmente
approfittavo della pausa ferie del Master MTB S&S per cimentarmi in un
grande allenamento di fondo e non mi sarebbe dispiaciuto dimostrare agli altri
e soprattutto a me stesso di riuscire a superare una prova così ardita. Ma
sotto, sotto, l’intendimento segreto dei 4 sfidanti era capire cosa significava
fare 200 km. così impegnativi in un solo giorno e poter infine pensare che
forse, superata questa prova, potevamo affrontare con più serenità e speranza
di riuscita l’altra mega prova che ci attende il 5 ottobre: l’Eroica.
Subito
all’alba siamo costretti ad una sgroppata a manetta fino a Verbania per non
perdere il traghetto delle 7:40 da Intra a Laveno (colpa mia che ho avuto
qualche minuto di ritardo al ritrovo). La salitella della statale sopra Suna è
solo la prima di una interminabile serie di salite e salitelle che ci
sfiancheranno per tutto il percorso, amiche fidate della nostra fatica che
passo ad elencare minuziosamente: Valcuvia, ValGanna, scollinamento
Cunardo-Ghirla-Marchirolo, Merlera-Lugano, Lugano-Castagnola-Gandria, statale
litoranea lago di Lugano con infinite gobbe fino a Porlezza, scollinamento
Piano Porlezza, Menaggio-Cadenabbia, Bellagio-Ghisallo (dove indosso la maglia
verde di miglior scalatore), salitelle zona Erba-Como, un milione di gobbe
della Via Varesina, salitelle intorno a Varese, varie gobbette verso Laveno e
per finire, il pezzo più temuto, la mitica salita di Gravellona S.Maria che,
fatta al duecentesimo km., mi sembra il Colle dell’Agnello (dove indosso la
maglia nera dell’ultimo in classifica generale).
208
km. con 2150 m. di dislivello in un tempo di pedalata di ore 8:50, tempo
effettivo ore 13:00 poiché ci siamo fermati per i dovuti ristori e per un mio
problema intestinale perché, dimenticavo, oltre al mal di gola, per i troppi
antinfiammatori assunti, dopo mi è venuta pure la dissenteria; insomma il mio
stato di salute … uno sfacelo, ma questo ha avvalorato ancor di più la mia
impresa.
Insomma
non importa se ho dovuto svegliarmi alle 5:20 a farmi gli spaghetti, non
importa se ho pedalato sopportando il mal di gola, il mal di pancia e il male
al dito, non importa se sono rincasato alle 20:00 di sera, non importa se il
giorno dopo ero un po’ fuso, quello che conta è esserci riuscito con le mie
gambe, a dispetto di tutte le previsioni. Beltrame Massimo, Borgatta Gianni,
Frigerio Paolo e Borella Maurizio ci sono riusciti, ora i 200 km. non li
spaventano più … EROICA ARRIVIAMO !!!