martedì 23 novembre 2004

FORTIS (IRIDE OMEGNA) CONQUISTA IL “SUPERPRESTIGIO” DI CICLISMO 2004

TRATTO DA LA STAMPA 23 novembre 2004
Marco Fortis, di Omegna, appartenente all’Iride Cycling Team, Franco Boldini, di Ghiffa, del Gruppo Sportivo Basso Toce, Nadir Martinelli della Verbania Fotoc e Gian Luca Cattrini del Team Vigili del Fuoco VCO sono gli unici atleti del Verbano-Cusio-Ossola ad aver conquistato nel 2004
l’ambitissimo scudetto tricolore del “Prestigio”, messo in palio dalla rivista “Cicloturismo” ed assegnato ai ciclisti che hanno portato a termine almeno 7 delle nove dure gare previste dal regolamento. Gli atleti che hanno conseguito il “Prestigio 2004” sono 572 sul totale degli oltre 15.000 ciclisti che hanno partecipato ad almeno una delle nove prove in programma. Fortis, 48 anni, categoria gentlemen, già Campione provinciale VCO di ciclismo su strada in salita nel 2001 nella categoria Veterani e vicecampione l’anno successivo, ha avuto anche il merito (assieme a soli altri 95 ciclisti) di aver concluso tutte le nove gare, tra cui l’ultima terribile Gran Fondo delle Cinque Terre del 12 settembre scorso, svoltasi in condizioni proibitive a causa delle piogge torrenziali che hanno causato anche un morto (un ciclista polacco precipitato in un dirupo nei pressi di Levanto) e 12 feriti gravi (con varie fratture alle gambe o al bacino).
L’edizione del “Prestigio 2004” è stata sicuramente quella più impegnativa sinora mai disputata e passerà probabilmente alla storia per la sua eccezionale difficoltà e molti momenti drammatici. Non solo perché per conquistare lo scudetto su due ruote a partire da quest’anno si dovevano completare almeno sette gare su nove (in precedenza solo sei su sette), ma anche per le cattive condizioni meteorologiche che hanno sistematicamente bersagliato la manifestazione: solo tre delle nove gare sono state infatti risparmiate dalla pioggia e durante la Gran Fondo Campagnolo è persino caduta la neve sul temuto Passo Manghen. Ciò aumenta i meriti dei quattro ciclisti del VCO che hanno centrato il prestigioso traguardo.
Il “Prestigio 2004” comprendeva quest’anno ben 4 gare oltre i 200 km (la famosa Nove Colli Marco Pantani, svoltasi a Cesenatico, la Gran Fondo Campagnolo di Feltre, senza dubbio la più dura gara italiana con i suoi 4.700 metri di dislivello, con salite da leggenda come Cima Campo, Manghen, Rolle e Croce d’Aune, la nervosa Gran Fondo Pinarello di Treviso e la mitica maratona austriaca Oetztaler, di ben 238 km ed oltre 5.500 metri di dislivello con il superamento di passi del calibro del Kuhtai, del Brennero, del Giovo e del Rombo (la “Cima Coppi” del “Prestigio” con i suoi 2.509 metri di altezza). Le altre cinque prove erano comprese tra i 150 e i 160 km, ma con dislivelli di tutto rispetto, come nel caso della celebre Maratona delle Dolomiti (4.345 metri di dislivello con sette passi: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, ancora Campolongo, Giau e Falzarego-Valparola). A quest’ultima prova hanno partecipato oltre 8.000 atleti, così come alla Nove Colli, le due gare che detengono il record del maggior numero di concorrenti, tra cui molti atleti provenienti da vari paesi europei e persino dall’America, dall’Africa e dall’Australia.
Le gare del “Prestigio” sono normalmente vinte da ex professionisti del ciclismo (come Biasci, Puglioli, Negrini), ma dietro di loro e subito dopo i primi 30-40 classificati che corrono a livelli quasi-professionistici, per tutti gli altri cicloamatori la vera vittoria è riuscire semplicemente ad arrivare al traguardo con tempi decorosi, trattandosi di prove spesso più dure persino di quelle che si corrono al Giro d’Italia. E’ fondamentale fermarsi ai ristori, bere ed alimentarsi regolarmente per non correre il rischio di ”crisi di fame” o di doversi ritirare. Ma bisogna comunque tenere medie orarie sostenute per non finire fuori tempo massimo. Fortis, concludendo tutte le nove prove del “Prestigio 2004”, ha percorso complessivamente 1.638 km e superato salite per complessivi 29.619 metri di dislivello, restando in sella per quasi 70 ore. I momenti più drammatici della manifestazione sono stati la bufera sul Passo Manghen alla Campagnolo che ha costretto al ritiro oltre 100 atleti e ha provocato crisi di assideramento tra molti corridori (specie in discesa) e il diluvio abbattutosi sulla Gran Fondo delle Cinque Terre, gara che probabilmente andava sospesa per la pericolosità del percorso, a causa delle strade allagate e scivolose, piene di detriti, foglie, ed aghi di pino. Le salite più dure? Per Fortis non vi sono dubbi: “il Rombo per la sua lunghezza interminabile e la pioggia, interrotta solo dall’apparizione di un bell’arcobaleno verso la fine, e il muro del San Giorgio di Bonassola con il suo 20% di pendenza massima e tratti assai più ripidi di quelli della salita dell’Alpe Quaggione. Provare per credere…”. 

Oetztaler

Maratona Dolomiti



10 Colli


9 Colli


5 Terre