lunedì 8 gennaio 2001

L’ANGOLO DELLO SCALATORE: Omegna - Loreglia

(altezze di riferimento slm: Omegna centro 295 m.; Canova del Vescovo 412 m.; Germagno 602 m.; Loreglia 719 m.; dislivello complessivo: 424 m.; lunghezza salita da Piazza Beltrami: 7,23 km.)

La stagione ciclistica 2001 è agli inizi ed il calendario agonistico su strada presenta numerose novità a livello locale che meritano di essere brevemente ricordate. La Gran Fondo Briko Giro del Mottarone (il cui percorso, in base alle attuali notizie disponibili, dovrebbe rimanere uguale a quello dello scorso anno) risulta notevolmente anticipata, al 29 aprile. Confermata per il 25 aprile la Barale-Barale (con percorso identico a quello del 2000), mentre dallo stesso Florido Barale apprendiamo in anteprima che quest’anno l’U.C. Valdossola organizzerà un trittico di gare comprendente, oltre alla Barale-Barale, la nuova in assoluto “D come Domodossola” (un percorso di circa 100 km. con varie salite di media difficoltà tra cui una sgroppata a Varzo e il tradizionale muro del “Calvario”) prevista per il 20 maggio e la classica ex Diablo (che anche quest’anno terminerà alla Cascata del Toce) la cui data è stata fissata per il 24 giugno. Le tre gare daranno luogo ad una speciale classifica generale per categorie. La GF Stockalper organizzata da Angioi è stata a sua volta programmata per il 27 maggio: il percorso quest’anno differirà notevolmente da quello del 2000, prevedendo, dopo due salite di ambientamento a Montecrestese e Trontano, una ambiziosa puntata nel Verbano all’Alpe Segletta e a Pian di Sole, prima di rientrare nell’Ossola passando per Fomarco, con la tradizionale conclusione a Bognanco. Non c’è che dire: si tratta di una bella prova spaccagambe di 160 km. e di circa 2.000 m. di dislivello. Oltre alle tradizionali Omegna-Quaggione e Briga Novarese-Mottarone, che dovrebbero disputarsi regolarmente, alle consuete gare in linea del campionato provinciale VCO, nonchè alla consueta manciata di cicloturistiche primaverili ed estive, una novità è costituita quest’anno da una Gran Fondo progettata dal Team 2001 che, secondo alcune prime anticipazioni, dovrebbe svolgersi il 2 settembre con un percorso micidiale che, partendo da Macugnaga, scenderà dapprima nella piana ossolana per poi risalire la Val Vigezzo, scendere a Cannero, probabilmente effettuare altre salite sulle alture di Intra e ritornare infine a Macugnaga! Fuori zona sono già state definite le date di tutte le più classiche Gran Fondo: tra le tante, la Maratona delle Dolomiti è stata fissata per il 1° di luglio.

Non c’è dunque tempo da perdere. I chili accumulati durante le vacanze di Natale vanno smantellati immediatamente. Occorre preparare adeguatamente le gambe e a questo scopo segnaliamo subito una bella salita, davvero ideale per l’allenamento (anche per chi va in mtb): la Omegna-Loreglia. E’ un percorso gemello di quello che dalle 4 Strade porta a Quarna Sotto già descritto in un precedente numero della nostra newsletter; rispetto a questo è solo lievemente inferiore per dislivello e leggermente più lungo. L’Omegna-Loreglia è in effetti una salita ottima per il periodo che va da fine gennaio a marzo-aprile, nel corso del quale ci si deve preparare a dovere per le prime uscite primaverili impegnative o per qualche gara. Ma è un itinerario gradevole in tutte le stagioni, eccezion fatta per l’autunno, periodo in cui il tratto da Germagno a Loreglia è letteralmente cosparso di ricci di castagne. Il percorso è indicato sia per salite invernali di dimagrimento (effettuate a velocità bassissima con una frequenza cardiaca che, a seconda dei soggetti, non deve superare i 120-130 battiti per minuto), sia per salite di forza resistenza (diciamo con un rapportone 53-17/19) per tratti di 3-4 minuti con una frequenza di pedalata ridotta, sia, infine, per salite a tutto gas (anche ben oltre la frequenza cardiaca di soglia). Particolarmente piacevole a fine primavera ed in estate è l’insolazione del percorso: anche chi parte dopo il lavoro per un allenamento veloce verso le 17 o le 17.30 ha la soddisfazione di arrivare a Loreglia con il sole che picchia ancora caldo e che resterà alto nel cielo fino alle sette di sera ed anche oltre, mentre la bassa Valle Strona è già completamente in ombra. Difficile è resistere alla tentazione di fermarsi un po’, seduti pigramente sui gradini della chiesa a sorseggiare una bella bevanda fresca, godendoci una abbronzatura fuori programma di una mezz’oretta.

Ma torniamo all’allenamento invernale. La salita di dimagrimento sarà effettuata a velocità piuttosto bassa e potrà richiedere, a seconda del livello di forma e delle caratteristiche dell’atleta, dai 40 minuti ai 55 minuti. Lo scopo non è impiegare poco tempo, ma mantenere uno sforzo costante e non eccessivo per bruciare i grassi e ciò avverrà, come già detto, mantenendo la frequenza cardiaca su bassi livelli. Quando si raggiunge un buon grado di forma si può invece tentare di effettuare il percorso a pieno ritmo, con rese crescenti proporzionalmente con l’avanzare della stagione. Pedalando con buon ritmo il cicloamatore medio a gennaio-febbraio non impiegherà da Omegna a Loreglia più di trenta minuti, con un tempo intermedio a Germagno di 19-20 minuti. Nel pieno della stagione agonistica, tra giugno e settembre, un discreto cicloamatore (con una VAM su percorsi di 6-8 km. di circa 1.000-1.100 m.) riuscirà invece ad effettuare la salita a Loreglia in circa 25-26 minuti, con un tempo intermedio a Germagno di 16-17 minuti. Ciò significa tenere la bella media di 17,3 km/h.

Il percorso da Omegna a Loreglia, di 7,3 km., non presenta strappi troppo duri. La pendenza media è del 5,9%. I tratti più impegnativi sono rappresentati, nella parte iniziale, dal primo km dopo il ponte sullo Strona, dove bisognerà stringere i denti per mantenere di slancio i 18-19 km/h, e da un altro km circa subito dopo aver imboccato la strada per Germagno, dove la velocità scenderà fatalmente intorno ai 14-15 km/h in alcuni punti. Gli ultimi due tornanti che precedono Germagno sono invece di tutto riposo e consentiranno di rifiatare un po’. Nella seconda parte della salita, che porta da Germagno a Loreglia, diversi tratti ripidi si alternano ad altri meno faticosi o a falsopiani, il che può rendere un po’ difficile dosare le forze. Ma se si vuole arrivare a Loreglia in almeno 25 minuti non ci si può concedere un attimo di riposo, nemmeno sotto le fresche ed ombrose gallerie disegnate dai frondosi castagni, che invitano a rallentare il ritmo. Gli ultimi 500 metri in falsopiano vedranno il corridore impegnato in uno sprint indiavolato che si smorzerà spontaneamente sugli ultimi venti metri di salita che precedono la curva di ingresso del paese, dove, se si vuole, si potranno finalmente godere gli ozi precedentemente descritti. Chi ha invece ancora voglia o tempo per allenarsi non ha che da proseguire, scendendo velocemente sino al bivio per Chesio per poi dirigersi, appunto, verso quest’altra località. Passato il ponte e superata la piccola centrale elettrica ci attende un muro impegnativo che ci darà ben poco respiro sino al paese. Ci conforta la bellezza del panorama, il mare di verde che ci circonda e, se siamo già in piena forma, la meravigliosa sensazione di poter immediatamente trovare il ritmo giusto per ogni pendenza. Sino a Chesio nessun rumore romperà il silenzio di queste strade nascoste tranne quello regolare del nostro respiro. Solo entrando in paese forse udremo il suono lontano di qualche tornio, testimone sopravvissuto di una lunga tradizione di artigiani del legno e dei metalli, o qualche richiamo in dialetto proveniente dal dedalo di vicoli che sale verso la montagna. La piazzetta alberata, con la sua bella vista verso il lago d’Orta e la valle, è il luogo ideale per una breve sosta, prima di rituffarci in discesa. Giunti nuovamente al ponte della centrale, l’ultimo dilemma: i più instancabili risaliranno di buona lena a Loreglia per tonificare ulteriormente le gambe e poi ritornare ad Omegna via Germagno; i già appagati scenderanno invece dritti a Prelo, inseguiti dai terribili piccoli cani delle case che si affacciano sugli ultimi due tornanti, per poi riprendere la strada principale.


Marco Fortis