(altezze di riferimento slm: Omegna centro
295 m.; Canova del Vescovo 412 m.; Germagno 602 m.; Loreglia 719 m.; dislivello
complessivo: 424 m.; lunghezza salita da Piazza Beltrami: 7,23 km.)
La stagione ciclistica 2001 è agli inizi ed
il calendario agonistico su strada presenta numerose novità a livello locale
che meritano di essere brevemente ricordate. La Gran Fondo Briko Giro del
Mottarone (il cui percorso, in base alle attuali notizie disponibili, dovrebbe
rimanere uguale a quello dello scorso anno) risulta notevolmente anticipata, al
29 aprile. Confermata per il 25 aprile la Barale-Barale (con percorso identico
a quello del 2000), mentre dallo stesso Florido Barale apprendiamo in anteprima
che quest’anno l’U.C. Valdossola organizzerà un trittico di gare comprendente,
oltre alla Barale-Barale, la nuova in assoluto “D come Domodossola” (un
percorso di circa 100 km. con varie salite di media difficoltà tra cui una
sgroppata a Varzo e il tradizionale muro del “Calvario”) prevista per il 20
maggio e la classica ex Diablo (che anche quest’anno terminerà alla Cascata del
Toce) la cui data è stata fissata per il 24 giugno. Le tre gare daranno luogo
ad una speciale classifica generale per categorie. La GF Stockalper organizzata
da Angioi è stata a sua volta programmata per il 27 maggio: il percorso
quest’anno differirà notevolmente da quello del 2000, prevedendo, dopo due
salite di ambientamento a Montecrestese e Trontano, una ambiziosa puntata nel
Verbano all’Alpe Segletta e a Pian di Sole, prima di rientrare nell’Ossola
passando per Fomarco, con la tradizionale conclusione a Bognanco. Non c’è che
dire: si tratta di una bella prova spaccagambe di 160 km. e di circa 2.000 m.
di dislivello. Oltre alle tradizionali Omegna-Quaggione e Briga
Novarese-Mottarone, che dovrebbero disputarsi regolarmente, alle consuete gare
in linea del campionato provinciale VCO, nonchè alla consueta manciata di
cicloturistiche primaverili ed estive, una novità è costituita quest’anno da
una Gran Fondo progettata dal Team 2001 che, secondo alcune prime
anticipazioni, dovrebbe svolgersi il 2 settembre con un percorso micidiale che,
partendo da Macugnaga, scenderà dapprima nella piana ossolana per poi risalire
la Val Vigezzo, scendere a Cannero, probabilmente effettuare altre salite sulle
alture di Intra e ritornare infine a Macugnaga! Fuori zona sono già state
definite le date di tutte le più classiche Gran Fondo: tra le tante, la Maratona
delle Dolomiti è stata fissata per il 1° di luglio.
Non c’è dunque tempo da perdere. I chili
accumulati durante le vacanze di Natale vanno smantellati immediatamente.
Occorre preparare adeguatamente le gambe e a questo scopo segnaliamo subito una
bella salita, davvero ideale per l’allenamento (anche per chi va in mtb): la
Omegna-Loreglia. E’ un percorso gemello di quello che dalle 4 Strade porta a
Quarna Sotto già descritto in un precedente numero della nostra newsletter;
rispetto a questo è solo lievemente inferiore per dislivello e leggermente più
lungo. L’Omegna-Loreglia è in effetti una salita ottima per il periodo che va
da fine gennaio a marzo-aprile, nel corso del quale ci si deve preparare a
dovere per le prime uscite primaverili impegnative o per qualche gara. Ma è un
itinerario gradevole in tutte le stagioni, eccezion fatta per l’autunno,
periodo in cui il tratto da Germagno a Loreglia è letteralmente cosparso di
ricci di castagne. Il percorso è indicato sia per salite invernali di dimagrimento
(effettuate a velocità bassissima con una frequenza cardiaca che, a seconda dei
soggetti, non deve superare i 120-130 battiti per minuto), sia per salite di
forza resistenza (diciamo con un rapportone 53-17/19) per tratti di 3-4 minuti
con una frequenza di pedalata ridotta, sia, infine, per salite a tutto gas
(anche ben oltre la frequenza cardiaca di soglia). Particolarmente piacevole a
fine primavera ed in estate è l’insolazione del percorso: anche chi parte dopo
il lavoro per un allenamento veloce verso le 17 o le 17.30 ha la soddisfazione
di arrivare a Loreglia con il sole che picchia ancora caldo e che resterà alto
nel cielo fino alle sette di sera ed anche oltre, mentre la bassa Valle Strona
è già completamente in ombra. Difficile è resistere alla tentazione di fermarsi
un po’, seduti pigramente sui gradini della chiesa a sorseggiare una bella
bevanda fresca, godendoci una abbronzatura fuori programma di una mezz’oretta.
Ma torniamo all’allenamento invernale. La
salita di dimagrimento sarà effettuata a velocità piuttosto bassa e potrà
richiedere, a seconda del livello di forma e delle caratteristiche dell’atleta,
dai 40 minuti ai 55 minuti. Lo scopo non è impiegare poco tempo, ma mantenere
uno sforzo costante e non eccessivo per bruciare i grassi e ciò avverrà, come
già detto, mantenendo la frequenza cardiaca su bassi livelli. Quando si
raggiunge un buon grado di forma si può invece tentare di effettuare il
percorso a pieno ritmo, con rese crescenti proporzionalmente con l’avanzare
della stagione. Pedalando con buon ritmo il cicloamatore medio a
gennaio-febbraio non impiegherà da Omegna a Loreglia più di trenta minuti, con
un tempo intermedio a Germagno di 19-20 minuti. Nel pieno della stagione
agonistica, tra giugno e settembre, un discreto cicloamatore (con una VAM su
percorsi di 6-8 km. di circa 1.000-1.100 m.) riuscirà invece ad effettuare la
salita a Loreglia in circa 25-26 minuti, con un tempo intermedio a Germagno di
16-17 minuti. Ciò significa tenere la bella media di 17,3 km/h.
Il percorso da Omegna a Loreglia, di 7,3 km.,
non presenta strappi troppo duri. La pendenza media è del 5,9%. I tratti più
impegnativi sono rappresentati, nella parte iniziale, dal primo km dopo il
ponte sullo Strona, dove bisognerà stringere i denti per mantenere di slancio i
18-19 km/h, e da un altro km circa subito dopo aver imboccato la strada per
Germagno, dove la velocità scenderà fatalmente intorno ai 14-15 km/h in alcuni
punti. Gli ultimi due tornanti che precedono Germagno sono invece di tutto
riposo e consentiranno di rifiatare un po’. Nella seconda parte della salita,
che porta da Germagno a Loreglia, diversi tratti ripidi si alternano ad altri
meno faticosi o a falsopiani, il che può rendere un po’ difficile dosare le
forze. Ma se si vuole arrivare a Loreglia in almeno 25 minuti non ci si può
concedere un attimo di riposo, nemmeno sotto le fresche ed ombrose gallerie
disegnate dai frondosi castagni, che invitano a rallentare il ritmo. Gli ultimi
500 metri in falsopiano vedranno il corridore impegnato in uno sprint
indiavolato che si smorzerà spontaneamente sugli ultimi venti metri di salita
che precedono la curva di ingresso del paese, dove, se si vuole, si potranno
finalmente godere gli ozi precedentemente descritti. Chi ha invece ancora
voglia o tempo per allenarsi non ha che da proseguire, scendendo velocemente
sino al bivio per Chesio per poi dirigersi, appunto, verso quest’altra
località. Passato il ponte e superata la piccola centrale elettrica ci attende
un muro impegnativo che ci darà ben poco respiro sino al paese. Ci conforta la
bellezza del panorama, il mare di verde che ci circonda e, se siamo già in
piena forma, la meravigliosa sensazione di poter immediatamente trovare il
ritmo giusto per ogni pendenza. Sino a Chesio nessun rumore romperà il silenzio
di queste strade nascoste tranne quello regolare del nostro respiro. Solo
entrando in paese forse udremo il suono lontano di qualche tornio, testimone
sopravvissuto di una lunga tradizione di artigiani del legno e dei metalli, o
qualche richiamo in dialetto proveniente dal dedalo di vicoli che sale verso la
montagna. La piazzetta alberata, con la sua bella vista verso il lago d’Orta e
la valle, è il luogo ideale per una breve sosta, prima di rituffarci in
discesa. Giunti nuovamente al ponte della centrale, l’ultimo dilemma: i più
instancabili risaliranno di buona lena a Loreglia per tonificare ulteriormente
le gambe e poi ritornare ad Omegna via Germagno; i già appagati scenderanno
invece dritti a Prelo, inseguiti dai terribili piccoli cani delle case che si affacciano
sugli ultimi due tornanti, per poi riprendere la strada principale.
Marco Fortis